DON CARLO MONDIN

Don Carlo  Mondin, sacerdote della Diocesi di Ferrara, è nato a Mantova il 13 giugno 1940 ed è morto a Bologna il 2 febbraio 2022. Per la nostra Associazione è stato padre e guida per molti anni. Ha conosciuto Nonna Susanna nel 1976 e l’ha accompagnata negli ultimi anni della sua lunga vita. Nonna Susanna ha lasciato a lui l’eredità spirituale dicendogli, poco prima di morire: “Reverendo, l’Opera della Riconoscenza è lei”.

     5 febbraio 2022

Omelia al funerale di Don Carlo Mondin
di Mons. Vlastimil Krocil, vescovo di České Budějovice


Carissimi confratelli nel sacerdozio, carissime Suore, carissimi familiari di Don Carlo, fratelli e sorelle e amici presenti.

Ci siamo riuniti in questa S.Messa per dare l’ultimo saluto al nostro amato Don Carlo, ma piú che una celebrazione funebre, vorremmo che questo momento fosse un'esperienza di comunione tra il Cielo e la terra, vorremmo che fosse la nostra festa, perché  Don Carlo è là dove desiderava tanto andare. Negli ultimi tempi, quando gli chiedevano: "Don, ha bisogno qualcosa?" lui rispondeva: "Il Paradiso!".

Celebriamo cosi uniti la grande festa che in cielo si fa per l'ingresso di un figlio prediletto.

E' da poco trascorso il Natale e con la festa dell' Epifania abbiamo  contemplato come i Re magi si sono incamminati seguendo la luce della stella, per incontrare il Signore. Anche per tanti di noi il buon Dio ha mandato una stella, una grande e luminosa stella, ce l'ha mandata nella persona e nell' operato del nostro amato don Carlo.

Una luminosissima stella che tanti ha illuminato, tanti ha guidato, tanti ha confortato, tanti ha consigliato. Don Carlo ci ha portato all’incontro con Cristo, un incontro non formale, non di tradizione, ma un’incontro vivo, frutto di una intensa e profonda esperienza personale.

Penso che possiamo fare nostre le parole di San Paolo e applicarle a Don Carlo: Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me“ (Gal 2,20). L'esperienza profonda di Cristo nella sua vita è stata il contrassegno della sua  esistenza, il sigillo della sua persona, l'anima del suo apostolato.

La benevolenza del Padre, l’amore del Figlio, l’opera dello Spirito Santo, hanno formato in don Carlo il sacerdote secondo il Cuore di Cristo, che ha sofferto per Cristo, in Cristo e con Cristo. Un sacerdote diventato vittima, nella grande Vittima,  in modo particolarissimo nel Santo Sacrificio della Messa: don Carlo non ha semplicemente celebrato la S. Messa, don Carlo ha vissuto la S. Messa. Egli ha incarnato nella sua persona la S. Messa e ne ha fatto il centro della sua vita! E Il Signore nostro Gesù  ha abbracciato don Carlo con tutta la tenerezza divina del suo Cuore, attirandolo alla ferita del suo costato, così da essere il suo sacerdote consolatore, il suo sacerdote riparatore, il suo sacerdote intercessore.

Don Carlo ci ha lasciati per il Cielo nel giorno della Presentazione al Tempio, in cui ricordiamo Maria e Giuseppe che hanno presentato al Padre il Bambino Gesù;  nella festa della vita consacrata, festa di coloro che seguendo i Consigli Evangelici donano la loro vita a Dio. Lui che, investito dall’amore di Cristo, ha speso la sua vita per la vita consacrata, si è offerto come vittima di riparazione, in particolare per i sacerdoti, per i consacrati, e per una moltitudine di anime. La sua dipartita è stata il coronamento della sua offerta quotidiana all’Amore crocifiggente. Una data veramente significativa per suggellare la sua vita terrena e prendere il via per la vita eterna.

Oggi siamo qui riuniti per guardare ancora una volta e salutare, la nostra stella cometa, che crediamo brilli luminosissima nel cielo. Don Carlo ci ha introdotto nel mistero redentivo e salvifico della Croce, nell’abbandono fiducioso e filiale all’amore di Cristo, alla tenera e filiale devozione a Maria Santissima.

Facciamo tesoro del suo insegnamento!

Come non ricordare il suo amore alla Madonna, alla sua Mamma celeste? Quanti pellegrinaggi  abbiamo fatto con lui per onorare la Vergine Maria! Quante esperienze con lui; ogni santuario, ogni luogo segnato dalla presenza di Dio era per lui come un gioiello da raggiungere ed ammirare. Ha fatto un'infinità di viaggi per raggiungere luoghi dove pregare, per implorare da Dio benedizioni e grazie. La Madonna lo teneva nel suo Immacolato e materno Cuore come giglio di cielo, e lui la onorava chiamandola semplicemente: "Mamma!".

Ringraziamo Maria Santissima del dono del sacerdozio di don Carlo!

Ma purtroppo come sempre, non tutti l' hanno compreso: quanti ostacoli ha dovuto superare per essere fedele al mistero che portava nella sua persona! Ha sopportato con pazienza tante umiliazioni, obbedienze e incomprensioni, sempre riverente e obbediente alla Chiesa. Con lui vogliamo ricordare Nonna Susanna che, come la profetessa Anna, aspettava da tempo l'incontro sospirato con il sacerdote tutto dedicato al Cuore Immacolato e che l'accolse a Bologna nella sua casa; accolse "il Reverendo" come lei lo chiamava.

Come non ricordare il fratello Silverio e sua moglie Bruna, che hanno dedicato tutta la loro vita  per servire don Carlo con affetto e dedizione totali?

Andare da Don Carlo,  era trovare  una voce di conforto, una luce sul proprio cammino. La sua casa era un luogo dove pregare, nell'amata Cappella di Madre Umilissima, e dove sedersi intorno ad una tavola sempre accogliente, per un pasto fraterno e lunghe chiacchierate, profonde o più pratiche.

Vicino a Don Carlo abbiamo sempre trovato una famiglia e un cuore di padre.

Madre Umilissima, Regina dei sacerdoti, prega per noi.